Pacchetti e sacchetti

I giornalisti, si sa, non pagano niente.
questa è la percezione comune della gente “fuori”. Quelli con dei lavori normali.
“Ahh, voi giornalisti. Non pagate niente, entrate gratis dappertutto e vi regalano le cose”.
Le giornaliste poi, nell’immaginario collettivo, stanno ancora un gradino sopra. Figurarsi, vestiti, cosmetici, profumi: come si dice, l’imbarazzo della scelta.
Allora.
E’ pur vero che in redazione arrivano pacchi e pacchetti regalo. (Ma, mi rassicurano tutti, “Molto meno che un tempo”. Avete mai notato come in qualsiasi lavoro, in qualsiasi ambiente, si perpetui il mito di una non meglio identificata Età dell’Oro? Prima, era sempre meglio. Peccato che io questo prima non l’ho mai visto, in nessuna delle mie tante vite lavorative. Sarà che quando ci sei dentro non te ne accorgi? Mah.)
Comunque, nemmeno tutta questa roba, devo dire. La maggior parte delle cose arriva a corredo di un servizio, per essere fotografata o recensita.
Io in particolare non ricevo praticamente nulla.
D’altronde, se in un mensile glamourous ti occupi di tematiche ambientali, nuovi media e pezzi di psico intorcinati, cosa pretendi?
Raccatto giusto quelche cosmetico alla mitica riffa di redazione, e già sono contenta così, d’altronde sono di Genova, capirete.
Ma ieri, finalmente, un pacco per me. Solo per me. ENORME. Promettente. Anche se la mia mamma mi ha sempre messo in guardia dai grandi involucri (“Più sono piccoli, più valgono”, ahimé quanto aveva ragione), gongolo. E mi accoccolo a fianco della scrivania per aprire il mio tesoro.

Pieno, colmo, di sacchetti per la RUMENTA (grazie al Gabibbo, il genovesismo è stato sdoganato no? Lo capite tutti?). Di tutti i colori e di tutte le fogge. Per la riciclata, l’umido, il semiumido, il liquido, il vetro, la carta sporca e la carta pulita. Alcuni anche di un vezzoso color rosa. Con tanto di lettera: “Una svolta ecologica, bla bla, speriamo possa trovare posto nella sua rubrica bla bla…”.

Mentre argino i sorrisini delle colleghe penso:
Ma se alle altre arrivano i vasetti di creme modello caviale da centinaia di euro e a me i sacchetti della rumenta, sarà mica il caso di farsi delle domande?

4 thoughts on “Pacchetti e sacchetti

  1. I sacchetti della rumenta sono preziosissimi (e poi le creme irrancidiscono…;-)
    In 20 anni di giornalismo non ho mai ricevuto un pacchetto regalo. Devo preoccuparmi anch’io? Ciao tesora, a domani! :-*

  2. Ah ah ah come ti capisco…io mi occupo di economia, al massimo ho rimediato una cravatta (mentre il mio capo fa una decina di viaggi gratis l’anno)…meglio le buste per la rumenta, è un omaggio alla tua “pulizia” morale ;-)

  3. Ahhhhhh, ma ho capito chi sei!!! Mitica!!!! Mandami una mail col tuo indirizzo che ci mettiamo d’accordo per l’ape. Mi scuso con tutti gli altri utenti di questo blog per la comunicazione privata. Non sentitevi esclusi!!!! Giuro che non lo faccio più!!! E’ che non vedo la nostra blogger da un secolo e non me la posso riperdere…
    Lucy Single Mom

  4. @Placida in effetti, quelli non vanno mai a male…
    @Giggimassi pulizia morale, eccome no! Adesso sulla differenziata non mi batte nessuno!
    @Lucy66 ciao bellezza! Scrivo subito!

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