Peccato per quel ferro da stiro

webfemminilePari opportunità: in Italia, lo sappiamo bene, i numeri sono fallimentari. Secondo il Global Gender Gap Index, indice di misurazione del divario tra uomo e donna, siamo all’84° posto. E le discriminazioni si riflettono, pari pari, anche sull’uso delle tecnologie. Anche per questo oggi il web si tinge di rosa con web@femminile, una 24 ore online su donne e tecnologia.
Un’iniziativa interessante, utile, che non vedo l’ora di seguire.
Peccato però per l’immagine che accompagna l’evento, straripante di luoghi comuni. Se anni fa un convegno Smau mostrava con orgoglio una bella signorina minigonnata a novanta gradi sul pc, oggi per chiarire quanto le donne siano multitasking si rappresenta una fanciulla in posa plastica acrobatica che digita, con ferro da stiro al fianco (e perché mai? Io non ho mai stirato in vita mia e non conto di imparare nel prossimo futuro. Cosa c’entra il ferro da stiro? E allora perché non una pentola di ragù?) e un gioco per il pupo appeso a un piede. E le childfree?
Incentivare l’uso delle tecnologie fra le donne vuol dire anche far piazza pulita di certi luoghi comuni. E’ vero che molte di noi si barcamenano tra lavoro, figli e casa, ma è altrettanto vero che emergere nel lavoro è un lavoro in sé, anche per chi non ha obblighi familiari. Le donne sono molto più sfaccettate di così. Non autoghettizziamoci, per favore.

11 thoughts on “Peccato per quel ferro da stiro

  1. Non hai mai stirato in vita tua?!?!?! Se mi spieghi come ci sei riuscita ti vengo a fare la baby sitter gratis! Il ferro da stiro è il mio incubo

  2. intanto si fa prima il colletto e poi i polsini… dopo rovesci la camicia e fai la schiena, con la punta zizzaghi tra i bottoni ed il gioco è fatto:)
    la pentola di ragù ci sarebbe stata a meraviglia però avrebbero potuto metterle un fazzoletto in testa tipo mia nonna .. dici che l’immagine l’ha suggerita la Marianna?

  3. Marina: non stiro perché faccio un altro lavoro, esattamente come non stira il mio compagno. Cucino, faccio la spesa, faccio un sacco di altre cose, oltre a lavorare. Di stirare non sono capace e non mi interessa né ho il tempo di imparare. Dove sta scritto che dobbiamo stirare, scusa?
    Luca: la Marianna, sì. E’ una cosa da lei, ce la vedo.

  4. Penso anch’io che l’immagine rappresenti la donna che si barcamena tra mille cose, però è fuori luogo, si sa che è così, non c’è bisogno di ricordarlo in una foto in cui si dovrebbe parlare di donne e tecnologia (e basta). Beata te che non hai mai stirato, io di andare in giro con le cose spiegazzate non ce la faccio e non ho nessuno che possa farlo al posto mio :-(

  5. Quando vedo di fianco a termini quali politica, web, comunicazione, letteratura ecc ecc le parole “femminile/rosa/girl/donne/&affini”, automaticamente fuggo.

  6. concordo con Miti’: ho visto web vicino a femminile e sono fuggita.

  7. Mitì aspettami!!!!
    ma cosa c’è di sbagliato nello stirare?? è il lavoro più rilassante che faccio in casa, sarà che ho iniziato con i fazzoletti a sette anni, per non fermarmi più :D

  8. Io mi ritengo una persona piuttosto critica e rompiscatole, ma devo ammettere che quell’immagine non ha urtato le mie corde interiori. Anzi, la trovo in un certo senso simpatica. E’ vero che è zeppa di luoghi comuni, ma il fatto che i luoghi siamo ‘comuni’ non li rende necessariamente ‘falsi’. Si sa che sono le donne a occuparsi principalmente della casa. E un ferro da stiro (o una pentola di ragù, come giustamente dici) sono simboli di un aspetto dell’essere donna… Che una può decidere in libertà se assecondare o meno, se sviluppare o meno.
    V

  9. No, è vero non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo stirare. Solo che io non ho nessuno che lo faccia per me (tranne mio marito quando proprio non riusciamo a venirne fuori e devo dire che è anche piuttosto bravo), quindi stiro quando ho bisogno di una camicia, appunto, stirata. Anche io lavoro e faccio altre cose in casa, ma allo stirare ancora non ho trovato un’alternativa valida.

  10. L’errore che spesso si fa (da entrambi i sessi) è quel di voler apparire a tutti i costi più forte del sesso opposto e non uguale o simile.
    E’ inutile fare polemiche se poi i fatti oggettivi sono in un certo modo.
    In linea generale la donna usa meno le cose tecnologiche (l’eccezione non c’entra). Anche perchè da sempre l’uomo è stato attratto dalle cose tecnologiche mentre le donne sono più portate per cose rilassanti e riflessive. Dove sta scritto che, ad esempio, cucire è una cosa spregevole?
    Ad una mia amica piace molto e lo trova rilassante. Non farebbe mai cambio con un computer.
    Quando, nel 1991, possedevo il mio 386 non ho mai incontrato una sola donna che avesse un computer. Erano tutti uomini. Questo mica significa disprezzare l’altro sesso? Se era così non ci posso far niente.
    Il voler a tutti i costi cambiare abitudini secolari in un paio d’anni crea solo litigi e polemiche inutili.

    Se domani l’uomo scoprisse la passione del cucire credete che sia capace nell’immediato? Intendo sempre in via generale. Il caso particolare non fa testo.

    Ciao

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