Primo Maggio

maggio

Sarà un Primo Maggio col concertone, il comizio e tutto quanto ci si aspetta dalla sua liturgia, certo.
Ma sarà anche dedicato alle vittime degli incidenti sul lavoro, 1.300 ogni anno, più di 3 al giorno, morti che fanno notizia solo per un giorno o due, tanto basta per sfogare l’indignazione e dire che così non si può andare avanti. E decine di migliaia di feriti.
Morti che sempre più spesso hanno un colore della pelle diverso, come spiegava un interessante documentario su Rai Tre di qualche settimana fa, girato al Centro Protesi Inail. Sugli scaffali dove erano accatastati braccia e gambe artificiali per chi le aveva immolate sull’altare del lavoro, spiccavano arti color caffelatte e cioccolata. Destinati agli stranieri, agli immigrati, spesso i più deboli, i meno tutelati, quelli disposti a lavorare per ore e senza protezioni.
Per ricordarli, un minuto di silenzio e il Colosseo illuminato da domani, ogni primo maggio.
Io, pensandoci, ho tirato fuori dal mio album una foto di un bel Primo Maggio che ho passato a Bologna, nel 2003. Gente, musica e balli in una Piazza Maggiore bellissima e colma di luce.

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Sembra uno scherzo atroce, ma purtroppo è tutto vero: oggi, Primo Maggio, un altro gravissimo incidente sul lavoro: morte due donne, feriti tre operai, due sono in rianimazione.

3 thoughts on “Primo Maggio

  1. Non per continuare con la solita solfa, ma questo 1 maggio dovrebbe essere dedicato sia alle vittime del lavoro che ai disoccupati, a quelli che cercano e che vorrebbero lavorare. Perchè se in Italia ci fosse ancora un minimo di meritocrazia e meno gente che ha un posto solo per conoscenze, posti dati per piaceri personali e non per capacità lavorative, forse e dico forse quacosa di meglio ci sarebbe. Invece pur di lavorare e di avere una busta paga si accettano lavori in nero ( e vai quindi con la scarsa sicurezza nel lavoro) perchè la baracca bisogna mandarla avanti… Tanto controlli non ci sono. E tanto in ogni settore i furbi ci saranno sempre.
    Ma noi siamo ottimisti.
    Perchè speriamo che prima o poi tutto torni.

  2. Ormai il 1 maggio è solo il grande concertone di piazza S. Giovanni a Roma.
    Grande palco, grandi schermi, grandi ospiti.
    A tutta quella gente al concentone, non gliene frega niente dei morti sul lavoro. Come non gliene frega niente ai politici.
    L’importante è poter dichiarare che hanno partecipato ben 500.000 persone al concertone.
    Il concerto del 1 maggio (marchio e diritti di proprietà dei 3 sindacati nazionali), è diventata una vera industria, con tanto di diritti TV e sponsor.
    Sarebbe bello se tutti i proventi fossero destinati alle famiglie delle vittime sul lavoro.
    Ma non credo che sia così che vanno le cose.

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