E se fosse mia sorella?

C’è chi si chiede se ne valeva la pena. Se ne è mai valsa la pena di azzerbinarsi per un uomo.
Io, pensando alla ragazzina che si è filmata nuda nei bagni della scuola invece mi domando:

E se fosse stata mia sorella?
E se fosse stata (gulp!) mia figlia? Potrei averla avuta a 20 anni, e allora?

Sarei stata in grado, in quanto Donna Adulta di Riferimento, di darle le giuste coordinate nella vita? Di farle capire che non c’è niente di più importante del rispetto di sé stesse, della dignità, dell’autostima che ti fa combattere per un uomo, certo, ma senza accettare condizioni capestro come “filmati nuda che poi mi metto con te”?
Le avrei evitato o almeno ammorbidito quell’orrendo periodo dell’adolescenza fatto di bassa autostima, grandi paranoie e zero sicurezze?
(In questo momento ad esempio mi viene in mente che a 14 anni, quando si faceva lo struscio e si incontrava quello che ci piaceva, io e la mia amica del cuore, ovviamente mano nella mano, camminavamo terrorizzate che lui ci guardasse andare via e sentendoci osservate ci sembrava di mettere i piedi storti, non so spiegare e sicuramente stavamo camminando perfettamente dritte, ma la sensazione era quella).
Come le avrei detto, tentando di mantenere un’aria da pari opportunità e politicamente corretta, “guarda che lui passerà per il figo della scuola e tu per quella leggera”?
Sarei riuscita a sfruttare quel particolare rapporto tra donne (perché è vero che una psicologa francese pur brava come Maryse Vaillant dice che il vero legame è tra madre e figlio maschio per l’invidia del pene e bla bla, ma credo anche che non ci sia niente di più forte del riconoscersi fra una donna matura e una che sta sbocciando) e a spiegarle come ci si comporta con gli uomini o almeno cosa è meglio evitare?
E poi mi chiedo io, figlia, unica, avrei ascoltato quella sorella che non ho, mentre mi faceva queste menate?
Avrei ascoltato mia madre, se me lo avesse detto?
Probabilmente no, probabilmente è giusto così. Avrei voluto fare le mie esperienze in prima persona, e stop.
Ma voi che avete figli, o che volete avere figli, o che state crescendo figli, cosa gli direte un giorno dei rapporti fra sessi?

Ha senso cercare di inculcare in loro il concetto della dignità personale tanto da non farli vittime del primo scemo solo un po’ più furbo di loro?
O le sicurezze che impediscono che la stupidera si trasformi in zerbinaggine si trasmettono molto prima e in altri modi?

8 thoughts on “E se fosse mia sorella?

  1. Quel che conta, secondo me, più delle paole, è l’esempio. Non quello eroico o sporadico ma quello delle piccole cose di tutti i giorni. ;-)***

  2. assolutamente daccordo con Pincy :D
    è guardando giorno per giorno come ci comportiamo nei rapporti col prossimo, che i figli “tirano su”*
    tante parole spesso diventano controproducenti

  3. la mia piccola esperienza è di “cugina maggiore” con nove anni in più sulle spalle… e devo dire che sono sempre stata piuttosto ascoltata. Magari prendevo dei gran vaffa, musi lunghi x settimane, ma alla fine ci si ritrovava e mi sorbivo il “lui fa così e io cosà e la mia amica cosè…”. Niente grandi consigli, tanti racconti autobiografici, equilibri difficili conditi da incazzature, iotelavevodetto, graziecheciseituchebello. In fondo credo di essere stata utile :-)

  4. Magari non è proprio il post giusto per lasciare il primo commento, in quanto uomo mi vergogno enormemente del comportamento dei ragazzi (maschi) coinvolti nella faccenda.
    In quanto padre di ragazza (14 anni, guarda caso) sto cercando di farle capire che uomini e donne non sono e non saranno mai uguali, ma che è necessario, irrinunciabile che abbiano gli stessi identici diritti.
    E che altrettanto importante e la dignità, l’autostima, l’orgoglio di essere come si è.
    Ma so anche che a quattordici anni le parole di un genitore padre sono ascoltate ma non sempre capite.
    Quindi per quanto abbia la massima fiducia in mia figlia e nella sua intelligenza, confido anche che l’accompagni quel pizzico di fortuna indispensabile a farle intuire, nei momenti più difficili, quelli in cui sei solo e non hai la voglia o il coraggio di chiedere aiuto, la giusta strada da percorrere.
    Tornando ad argomenti più leggeri, davvero complimenti per il blog, è interessantissimo, se non ti spiace ti linko.

  5. Anche le mie cugine mi sono sempre state a sentire. Però va detta una cosa: tra le ragazzine di oggi, molto più giovani di quanto lo fossimo noi nel periodo corrispondente, esiste una rivalità sessuale fortissima. Vengono sessualizzate molto prima di noi, e subiscono pressioni che noi non subivamo. Pressioni di conformità potentissime, che le portano a fare le cose più assurde (e idiote) per aggiudicarsi il maschio di turno. Per mostrare di essere disinibite e disponibili.

    Ovviamente non sono le uniche stupide nell’equazione, ed è questo che genera le situazioni umilianti.

  6. Vero: l’esempio quotidiano, poco eroico ma costante, è fondamentale.
    Ma ancora più vera la pressione sessuale che subiscono le ragazzine di oggi. Con tanto di botte se si osa rubare il fidanzato all’altra. Credo che “essere (giovane) donna oggi” per dirla con Elio sia davvero molto, molto difficile.

  7. Ciao Fiodor e grazie. Scusa il ritardo ma non so per quale motivo gmail non mi ha segnalato il commento in moderazione. Figurati se mi spiace. E il tuo punto di vista di padre di una quattordicenne è davvero il benvenuto. E poi sai una cosa, da quello che mi ricordo io, i genitori maschi si ascoltano, eccome. Anzo, forse a volte dovrebbero parlare un po’ di più.

  8. Io credo che forse non sarà facile educare un figlio ma perlomeno di sovrebbe provarci. Spesso vedo genitori “lamentarsi” dei figli accusando la società mentre sono essi stessi che dovrebbero tutelarli e insegnare loro i valori essenziali.

    Red

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