Viens, mon beau chat, sur mon coeur amoureux;
Retiens les griffes de ta patte,
Et laisse moi plonger dans tes beaux yeux,
Mêlés de métal et d’agate.
I gatti hanno ispirato pagine e pagine di splendida letteratura. A Genova, però, città gattara per eccellenza, si vuole esagerare, e la Biblioteca Berio ha il suo felino personale, ormai ribattezzato Gatto Berio. Un bellissimo micione bianco e nero tipo Silvestro (nella foto in alto) che passa la giornata accoccolato fra i libri e facendosi accarezzare dagli studenti che sudano sulle amate carte.
Come tutti i divi che si rispettino, Gatto Berio ha il suo merchandising: una tazza e una spilla in vendita al Berio Café e, immagino, fior di ciotole sempre piene per nutrire, oltre allo spirito, il corpo.
A lui e a tutte le tigri bonsai muse di scrittori e poeti è dedicata la giornata di martedì 30 gennaio: I mici nella poesia, nelle favole, nelle canzoni e nella letteratura, ossia un reading gattesco da Esopo a Neruda, da Poe a Montale a Baudelaire, condotta dallo scrittore-veterinario triestino Alessandro Paronuzzi.
Io non credo di riuscire a scendere al mare così, a metà settimana. Voi che ci siete, andateci e raccontate.
Mi consolo trascrivendo questa deliziosa, tenerissima poesia che ho trovato sul Secolo XIX, scritta da un bambino di 9 anni, nel 1952.
Il gatto è un animale che ha due zampe davanti, due zampe dietro,
due zampe sul lato sinistro e due zampe sul lato destro.
Le zampe davanti gli servono per correre
le zampe dietro gli servono per frenare.
Il gatto ha una coda che segue il corpo.
Essa finisce improvvisamente.
Egli ha dei peli sotto il naso, rigidi come fili di ferro.
E’ per questo che egli è dell’ordine dei “Filini”.
Ogni tanto il gatto desidera avere dei piccoli.
Allora li fa: è in quel momento che diventa una gatta.
Questa poesia è un’opera d’arte. Meravigliosa. :D
Bellissima! Purtroppo Frida è molto, molto arrabbiata….GRRRR ;-)***
sai che… sembra un testo di cochi e renato! :)
Beppe: è stato il mio primo pensiero! Quello della mucca. Ma anche la gallina :-)
Princy: e perché? E’ gelosa?
Convincerò Mina, la mia miciona, a posare per un calendario! ;)
Dania: grande idea! Facciamo un calendario di gatti di blogger? Uno per mese? Luna ha già il book pronto…
Ci sto. Ma niente nudità: Mina è ancora troppo piccola ;)
Ciao cara,
guarda che la poesia, almeno per metà, e tratta dalla “Fiera delle Castronerie” (“La Foire aux cancres”), di Jean-Charles, 1962. Oppure Jean-Charles ha copiato il bambino…
http://fr.wikipedia.org/wiki/Jean-Charles
Fabs: non ne ho idea, io l’ho presa dal Secolo XIX come scritta da un bambino, ma lo sai che questi giornalisti spesso sono inaffidabili… :-)