Come annunciato, Playa de Las Americas è un’accozzaglia di albergoni, palazzoni, pub irlandesi, ristoranti italiani, pizzerie, casinò e negozi di souvenir. Divertente, certo, ma credo più adatta a tedeschi e anglosassoni che affollano la spiaggia e la passeggiata sfoggiando tinte dal fucsia al violetto. La parte di Costa Adeje invece è molto più chic e tranquilla, con hotel 5 stelle meglio mimetizzati e centri commerciali extralusso (tipo quello di Plaza del Duque, un concentrato di bellissimi negozi mangia-Visa. Io, però, ho resistito). Da Costa Adeje a Playa Fanabé, bella baia con una spiaggia vulcanica di sabbia fine grigio-dorata, la passeggiata è molto piacevole, il cemento meno invadente e i negozi meno chiassosi.
Torno a casa con braccialetti di olivina (minerale verde che si trova nelle rocce vulcaniche e pare porti fortuna, hai visto mai), bottiglie di ron y miel (un liquore molto dolce a base appunto di rum e miele), marmellata di papaya e un vaso di moyo, la salsa tipica Canaria da mangiare con le papas arrugadas, ossia patate novelle cotte con la buccia. Il moyo lo fanno verde o rosso, ma quello rosso è decisamente piccante. Il liquore alla banana, no, non ce l’ho proprio fatta. Anche perché mi ha fregato due volte al ristorante: te lo portano nei bicchierini, giallo com’è, e il palato si prepara al limoncello, per poi ricevere una colata di liquore dolciastro e appiccoso.

Comunque, a Milano piove e fa un freddo eschimese.