Leggo su Zest (un femminile UK, il sito è questo ma online c’è poco e niente) che l’ultimate solution per migliorare l’autostima e sentirsi meglio è pensare come un uomo.
E spiega perché in meravigliosi 8 punti, che qui riassumo:
1) Quando lavorano o portano a termine un compito, gli uomini si distraggono meno delle donne
Questo perché sono più focalizzati, anche se il rovescio della medaglia è che non riescono assolutamente a lavorare in multitasking (come sa benissimo ognuna di noi che tenta di parlare a un uomo mentre, per dire, carica la lavastoviglie: “Non posso risponderti, sto facendo un’altra cosa).
Ovviamente, sul lavoro il loro comportamento viene indicato come vincente.
2) Gli uomini accettano i complimenti
Vero. Un complimento fatto a un uomo viene accettato con un semplice “Grazie!”, mentre noi di solito ci sentiamo in dovere di mimizzare. (Sospetto che la Sindrome di Eminem o la Grande Paranoia possano essere in parte responsabili).
3) Gli uomini vivono nel presente
Ossia, non si stressano programmando continuamente le prossime ore, giorni, settimane al millimetro. Vero. Abitudine nella quale un po’ mi riconosco, e oltremodo stressante, come mi raccontano i miei amici single che dopo una notte di sesso selvaggio si sentono chiedere cosa fanno nel weekend.
4) Gli uomini non ragionano sempre in termini di credito/debito
Ossia, se fanno 10 minuti in più di cyclette non si sentono immediatamente autorizzati a sbafarsi una tavoletta di nocciolato Lindt. Vero, ahimé, verissimo.
5) Gli uomini non analizzano tutto allo sfinimento
Va beh, questa è troppo facile. Come sparare sulla Croce Rossa, per dire. Curioso l’esercizio per capire se sei un’analitica iperansiosa: “Sdraiati sulla schiena con la mano sinistra sul petto e la destra sull’ombelico. Respira prodonfamente. Se si solleva prima la mano destra (sull’ombelico) bene; se si solleva prima quella sul petto, male; stai facendo respiri brevi e superficiali, tipici dell’ansia.
E se ti si solleva prima la destra, ma solo per via della pancia, vedi punto 4?
6) Gli uomini soffrono meno di dolori psicosomatici o che derivano da emozioni
Beh anche qui, troppo facile. E la soluzione troppo difficile: “Eliminate ogni ragione per provare emozioni negative”. Seeee!
7) Gli uomini non si auto-criticano
Assolutamente vero. Avete mai sentito un uomo dire, “Oddio i jeans mi stringono, sono uno schifo, un disastro, un budino, sto esplodendo?” Al limite dicono: “Ohibò, si sono ristretti”. E ne cercano un altro paio.
8) Gli uomini trasudano sicurezza
Dice lo psicologo, grazie al testosterone. Bah. La soluzione è “Guardare fisso negli occhi il tuo interlocutore quando gli parli” (Secondo me, questo è convinto che A) gli vuoi saltare addosso oppure B) Sei un pazza pericolosa).
E poi una chicca fantastica: “Quando sei a un party, tieni il drink sempre con la mano sinistra: eviterai di avere la mano destra fredda e umidiccia quando la stringi a qualcuno appena presentato”.
Geniale! Pensa che io l’ho sempre fatto, perché sono mancina: quando si dice, nascere imparate!
La domanda è:
perché non scrivi un libro sul rapporto uomo/donna? Mi sembra che sai cogliere le “sfumature” meglio di questi guru anglosassoni.
Beh, io ti leggerei volentieri
Al punto 1 rispondono tutti così. In compenso quando noi stiamo facendo un’altra cosa (stile scrivere al galòp un pezzo), ci parlano a macchinetta offendendosi a morte se non smettiamo immediatamente di fare quel che stavamo facendo, per ascoltarli attentissime. ;-)
Quando leggo di un parallelo uomo/donna non riesco neanche a concepire la parola “eccellere” riferita al primo.
Anzi ripensandoci (tanto per confermare il punto 5), credo che le questioni siano anche mal poste. Le ripropongo nella versione esatta:
1- Quando mai portano a termine un compito, gli uomini?
2- Gli uomini accettano i complimenti, anche se vengono sempre e solo da altri uomini.
3- Gli uomini vivono nel presente. Altrui.
4- Gli uomini non ragionano sempre in termini di credito/debito. A loro interessa solo il riscatto.
5- Gli uomini non analizzano tutto allo sfinimento. Al massimo mettono un dito sotto l’acqua per sentire se scotta.
6- Gli uomini soffrono meno di dolori psicosomatici o che derivano da emozioni. Troppo impegnati a provocarli.
7- Gli uomini non si auto-criticano. Bastano le donne, a farlo.
8- Gli uomini trasudano sicurezza. Mal riposta.
Eh eh eh, Tittyna, notevole la rilettura…sono qui che ridacchio…
Avrei delle obiezioni. Tipo:
a) perché cacchio dovrei essere come un uomo? Non ce ne sono già abbastanza?
b) mi pare che questa storia di essere “un po’ più come gli uomini” sia una storia che ci ripetono da millenni per farci sentire in colpa per essere nate femmine. Abbasta! Se siamo in ansia non sarà anche un po’ per quello?
c) e se cominciassimo a chiedere a loro di essere un po’ più come noi?
d) se provi a parlarmi mentre lavo i piatti, non ti rispondo perché sono concentrata (e quindi sono già un uomo)
Riassumendo, che palle: preferisco rimanere come sono. A qualcosa servo anche io (e mi stresso di meno…)
@Giulia: capisco le tue obiezioni. E infatti il mio post era, fondamentalmente, ironico circa il pezzo di Zest. Però una controobiezione mia: per quello che vedo, se io, personalmente, mi comportassi un po’ più come un uomo (meno ansiosa, meno “lo faccio io”, meno “oddio ho fatto un errore e adesso?”, meno “E’ colpa mia” avrei tanto da guadagnarci…
Sì, basta che l’ansia per il fatto di essere in ansia non ti metta ancora più ansia. Se hai l’ansia è perché te l’hanno instillata dentro da piccola, mica perché tu decidi di avercela (e te lo dice un’ansiosa cronica totale globale che lotta con l’ansia in ogni minuto; ma che ha anche imparato ad usarla come volano per migliorare di continuo).